Il più famoso è il trenino rosso del Bernina delle Ferrovie Retiche che sale dai 450 m di quota di Tirano, in Valtellina, fino ai 2.256 m di altitudine del Passo Bernina, offrendo l’incomparabile spettacolo dell’imponente mole granitica del Pizzo Palù (3.906 m) e del relativo ghiacciaio, nonché del ghiacciaio del Morteratsh, prima di approdare ai 1.822 m di St. Moritz. Le locomotive e i lucidi vagoni corallo sembrano usciti da un plastico di trenini giocattolo, e le stazioncine paiono costruite in legno con il traforo, ma in realtà il percorso tra i boschi della val Poschiavo, i ghiacciai del Bernina e i laghi dell’Engadina costituisce un vero capolavoro di ingegneria ferroviaria, per altro vecchio di oltre un secolo, capace di superare con curve strettissime, viadotti arditi e gallerie elicoidali pendenze impressionanti fino al 7 % senza l’uso di cremagliere, cosa unica in Europa e con pochi altri esempi nel mondo. Non a caso l’Unesco si accinge a riconoscerlo come Patrimonio dell’Umanità. L’Alta Engadina rappresenta il tratto più meridionale e montuoso del cantone dei Grigioni, incentrata sul tratto iniziale del fiume Inn: qualcuno la considera la più bella regione svizzera per le alte montagne (qui si affaccia il Bernina, unico 4.000 delle Alpi Retiche), per l’intensa luce purissima (la stessa catturata da Segantini nelle sue tele), per il clima secco e solare (322 giorni di sole all’anno, un record nella nazione), per i tanti trenini a scartamento ridotto, le cremagliere e le funivie che portano un po’ovunque nonché per la presenza dell’unico parco nazionale elvetico, vero paradiso della natura. Inoltre rappresenta una delle valli abitate più alte del continente, con una lingua propria (il romancio ladino) e con un’architettura peculiare. L’elegante ed esclusiva St. Moritz non richiede presentazioni: si tratta di una delle località turistiche più famose nel mondo, sede di due olimpiadi invernali nel 1928 e 1948 e oggi del jet set internazionale. Da St. Moritz si può andare ancora in treno fino a Coira, utilizzando un altro spettacolare tracciato tutto gallerie e viadotti elicoidali per guadagnare dislivelli. Coira, circondata da vigneti, è il capoluogo dei Grigioni: una graziosa cittadina medievale piena di birrerie e di antiquari, che vanta il primato di più antica città svizzera, una storia vecchia di ben 5.000 anni. Quello dei Grigioni è stato l’ultimo dei cantoni ad aderire alla Confederazione Elvetica, nel 1803: è uno dei più estesi, ma anche il più montuoso e il meno popolato. Da Coira sempre in treno si può salire al Passo Oberalp (2.044 m), nell’alta valle del Reno, scendendo quindi in poche decine di km un dislivello di mille metri fino ad Andermatt, grazioso borgo dalle vecchie case a scandole di legno nel cantone di Uri, cuore della Svizzera, e epicentro di un importante comprensorio sciistico (166 km di piste, dove si può sciare fino a 3.000 m di quota). Ad Andermatt si abbandona il treno e in pullman ci si avvia a compiere lo spettacolare “Giro dei Tre Passi”: dal Susten, ai piedi dell’imponente piramide omonima (3.504 m) e il ghiacciaio di Stein, al Passo del Grimsel (2.165 m), fantastico mondo di neve, pascoli, laghetti e picchi di granito lisciati dai ghiacciai, Eldorado di arrampicatori e escursionisti, fino al Passo del Furka (2.431 m), secondo valico alpino elvetico per altezza con stupendo panorama sulle Alpi dell’alta valle del Rodano e sull’enorme ghiacciaio omonimo. Attraverso il Passo del San Gottardo, la direttrice che attraversa la Svizzera mettendo in collegamento il sud della Germania con il nord dell’Italia, il bacino del Reno con quello del Po, si può rientrare a Milano in treno o in pullman.